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  • Immagine del redattore: Rita Molinini
    Rita Molinini
  • 29 lug 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Tendinopatia Achillea


DOLORE AL TENDINE D’ACHILLE

Oggi parleremo di un problema comune che affligge molte persone: la tendinopatia achillea.

Questo disturbo può avere origine traumatica, nel caso degli sportivi o persone moderatamente attive e può insorgere anche in maniera subdola a causa di ripetute sollecitazioni a causa di attività lavorative ripetitive o lavori di forza. 

Spesso si presenta come un dolore ben localizzato nella zona di inserzione del tendine sul calcagno o nella zona mediale del tendine (2-6 cm dall’inserzione). Il dolore è evocabile nel punto esatto attraverso il pizzicamento della zona, il tendine si presenta rigido. L’andamento del dolore è sensibile al riscaldamento dei tessuti, detto anche “effetto warm-up” un esempio: 


“quando mi sveglio al mattino fatico a camminare, sento quasi di non riuscire ad allungare il passo, dopo mezz’ora da quando mi sono alzato dal letto questa sensazione svanisce e posso svolgere le mie attività quotidiane liberamente, ma dopo aver passato molte ore al computer, quando mi alzo sento la stessa sensazione che svanisce dopo aver camminato 10 minuti”.


Queste 3 caratteristiche del dolore sono già sufficienti a sospettare la presenza di una tendinopatia achillea che può essere confermata attraverso ecografia, che in presenza di questa patologia mostra un ispessimento del tendine. Ma cosa possiamo fare per migliorare questa condizione?


Esistono dei protocolli riabilitativi che permettono di migliorare notevolmente la sintomatologia, ma essi non possono essere standardizzati a causa della notevole variabilità di insorgenza del sintomo e dell’evoluzione dei sintomi in base alle attività personali. L’obiettivo principale è quello di migliorare la capacità di carico del tendine, ed è possibile suddividerlo in fasi: 


FASE 1: Acuta

L’obiettivo principale è quello di ridurre il dolore e per questo è buona norma considerare l’utilizzo di FANS, sotto stretto controllo medico, per ridurre i tempi di “riposo” ed iniziare quanto prima le attività riabilitative. 

In questa fase le attività che vengono svolte sono principalmente di miglioramento della mobilità della caviglia e miglioramento dell’elasticità del tessuto tendineo. 


FASE 2: Sub-acuta

In questa fase il dolore è ancora presente, ma solitamente la persona è in grado di svolgere le normali attività quotidiane. L’obiettivo riabilitativo di questa fase è aumentare gradualmente il carico passando da esercizi isometrici ad esercizi che utilizzino la forza eccentrica e isotonica. 


FASE 3: Propedeutica alle attività che evocano il dolore

Iniziare con attività a basso impatto come il nuoto o il ciclismo, che non stressano eccessivamente il tendine. Introdurre gradualmente attività più impegnative, monitorando sempre la risposta del tendine. Evitare il dolore acuto. Se si pratica uno sport specifico, integrare esercizi che simulano i movimenti richiesti da tale sport. Continuare a monitorare la condizione del tendine anche dopo il ritorno all'attività, per evitare ricadute.


Consigli Pratici: 


Ascolta il Tuo Corpo:

È fondamentale non ignorare il dolore. Se il dolore persiste o peggiora, consultare un professionista sanitario.


Pazienza e Costanza:

La riabilitazione richiede tempo e impegno. Seguire il protocollo riabilitativo con costanza per ottenere i migliori risultati.


Supporto Professionale:

Un fisioterapista esperto può fornire indicazioni personalizzate e monitorare i progressi.

La tendinopatia achillea può essere limitante, ma con il giusto approccio riabilitativo, è possibile tornare alle attività normali e sportive. Speriamo che questa guida vi sia utile nel vostro percorso di recupero. Restate sintonizzati per altri consigli e informazioni sulla salute e il benessere!


 
 
 

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